Domenica 23 Novembre ricorrono 41 anni dalla nascita del S.D.d. Luigi Brutti
Il Vicario Generale
MM.RR. Presbiteri Diocesani e Religiosi Diocesi di Viterbo
Carissimi,
Domenica 23 Novembre ricorrono 41 anni dalla nascita del S.D.d. Luigi Brutti, per il quale prosegue la fase diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione, aperta il 29 Luglio 2022.
Per la nostra Chiesa locale avere un giovane da proporre come esempio di fede vissuta in un amore incondizionato a Dio e ai fratelli è un grande dono!
La conoscenza e la fama di santità di questo giovane viterbese, morto a 26 anni il 19 Agosto 2011, si va diffondendo in Italia e all'estero, e ultimamente ha attirato anche l'attenzione della Radio Vaticana e di TV 2000, in cui sono state realizzate e sono in programma, iniziative volte a presentarne la figura e la testimonianza di fede e di amore.
Anche l'Editrice Shalom, nella Collana Santi e Beati, ha pubblicato nei giorni scorsi un testo curato da Don Andrea Vena, Officiale per la Comunicazione/Radio Vaticana presso la Santa Sede, intitolato "Siate santi, siate felici", in cui è possibile trovare anche la biografia del SdD Luigi Brutti.
Dal momento, poi, che il materiale informativo riguardante il SdD era terminato, la Parrocchia della Sacra Famiglia in Viterbo, Attrice della Causa, ha provveduto ad una ristampa, preoccupandosi di dare anche una nuova veste grafica al Sito Internet e ai vari Canali social a lui dedicati.
Diffondere la conoscenza del SdD nelle nostre Parrocchie, specialmente tra i ragazzi e i giovani, è molto importante: questo materiale, che potete richiedere direttamente al Parroco della Sacra Famiglia, è perciò di grande utilità
Domenica giornata particolarmente dedicata ai giovano per la GMG che si celebra nelle varie Diocesi, potrebbe essere l'occasione per fare del SdD un particolare ricordo.
Grazie per quanto ognuno potrà fare in ordine a quanto sopra esposto.
A tutti un fraterno saluto.
Don Andrea Vena
I santi…
Carissimi, il testo che avete tra le mani è molto più di una semplice raccolta di biografie. È un viaggio nel cuore di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di guardare oltre, di fare spazio al Signore Gesù nella loro vita indipendentemente dalla loro condizione esistenziale: bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani, sposi, sacerdoti e religiose, missionari, imprenditori, politici e molti altri. Amici a cui guardare e intercessori a cui affidarci.
Questo vademecum risponde a due appelli: il primo, quello di papa Francesco, che ha invitato le diocesi – in continuità con l’esortazione Gaudete et Exsultate, dedicata alla chiamata alla santità - a ricordare ogni anno, il 9 novembre, i “santi della porta accanto” della propria Chiesa. Il secondo appello giunto attraverso le parole di papa Leone: “Fate tesoro della ricchezza dei santi: interessatevi alle loro storie, studiate le loro vite e le loro opere, imitate le loro virtù, lasciatevi accendere dal loro zelo, invocate spesso, con insistenza, la loro intercessione! Il nostro mondo propone troppo spesso modelli di successo e di prestigio discutibili e inconsistenti. Non lasciatevene affascinare!”, perché, come ricordava papa Benedetto XVI ai giovani, “solo i santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo… la rivoluzione vera consiste unicamente nel volgersi senza riserve a Dio che è… l’amore eterno. E cosa mai potrebbe salvarci se non l’amore?”.
Guardare ai santi aiuterà così ciascuno a lasciarsi interpellare da quella domanda che il Signore sussurra al cuore di tutti, anche a te che leggi: “Siate santi, perché io sono santo”. Per questo nessuno si senta escluso!
La santità è un traguardo possibile per tutti, non chiede qualità straordinarie. Non dobbiamo avere paura della santità: non toglie forze, vita, gioia, libertà. La santità ti rende più umano, ti aiuta a diventare sempre più quello che sei, ti rende più bello, più vero, più felice! E non temiamo neppure i nostri limiti e le nostre fragilità: siamo fatti così! Non soffochiamo e non inganniamo con surrogati inefficaci, quel fuoco che arde nel cuore e che ci spinge a osare sempre più. Facciamo piuttosto delle nostre fragilità “uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio. Ci troveremo di fronte a Lui, che ci aspetta, anzi che bussa gentilmente al vetro della nostra anima. E così troveremo la gioia e il coraggio di spalancargli il cuore e permettergli di entrare, per poi avventurarci con Lui verso gli spazi eterni dell’infinito” . I mezzi per coltivare l’amicizia con Dio sono “semplici e alla portata di tutti: la santa Messa quotidiana, la preghiera, specialmente l’Adorazione eucaristica…la confessione frequente, la carità generosa” (cfr Papa Leone, omelia per la canonizzazione di Frassati e Acutis).
E se mai nel cuore sorgesse il dubbio che ci stiamo sbagliando o ci stiamo illudendo, ricordiamoci sempre che è Gesù che suscita in noi il desiderio di fare della nostra vita un capolavoro (san Giovanni Paolo II). Ricordiamoci una cosa: i santi sono il dito che indica il cielo, Gesù; sono il “segno di Dio” nella storia quotidiana; sono “stelle” che orientano verso il cielo, verso Gesù. Sono la “rivoluzione” del Signore nel procedere, spesso contorto, dell’umanità.
Vi auguro che la lettura di queste biografie vi riempia il cuore di gioia e vi spinga a desiderare la santità come la più grande delle avventure. Buona lettura e buon cammino di santità.
Articolo scritto da Federica Storcè, Collaboratrice del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile